Amianto alle terme di Cassino

È di qualche settimana fa la notizia che suggeriva la presenza di amianto alle terme di Cassino. Si parla di una cospicua quantità di lastre composte dal pericoloso materiale cancerogeno, lasciate a cielo aperto a pochi passi dalle fonti termali, che ogni giorno ospitano centinaia di visitatori. Un vero e proprio rischio per l’ambiente e la salute.

 

La pericolosità dei rifiuti lasciati a cielo aperto

Il caso dell’amianto alle terme di Cassino va ad aggiungersi alla lunga lista dello smaltimento illegale di rifiuti pericolosi. In tutta Italia si registrano quotidianamente casi del genere, con materiali e sostanze altamente rischiosi per la salute che vengono abbandonati in discariche a cielo aperto dagli ecocriminali.

L’amianto, ad esempio, può rilasciare nell’aria microfibre altamente cancerogene, che se inalate rimangono dormienti nel corpo dell’ospite anche per moltissimi anni, causando poi terribili tumori difficili da curare. L’esposizione alle intemperie facilita la disgregazione degli artefatti, nonché il possibile assorbimento delle sostanze nocive anche da parte del terreno e dalle falde acquifere sottostanti.

I furbetti dell’inquinamento sono una piaga che lo Stato cerca di debellare da molto tempo e, nonostante l’applicazione di fototrappole e altri dispositivi per cogliere in flagrante i trasgressori, dal momento della raccolta delle prove all’effettiva incriminazione inoppugnabile il percorso è lungo e tortuoso.

Anche nei pressi delle terme di Cassino le fototrappole hanno fatto il proprio dovere, ma gli appostamenti dell’Ansmi (Associazione nazionale della Sanità militare italiana) sono durati oltre un anno per raccogliere abbastanza indizi. Insomma, servono interventi di prevenzione più concreti ed efficienti se si vuole mettere fine alla piaga dello smaltimento illegale.

 

L’amianto alle terme e un territorio “difficile”

Il sindaco, messo a parte della nuova e pericolosa scoperta relativa alle lastre di amianto abbandonate vicino alle terme, si è detto estremamente preoccupato e ha mobilitato subito le autorità perché provvedessero ad intervenire. La zona è stata delimitata e contrassegnata come potenzialmente rischiosa per la salute, in attesa della bonifica.

Tuttavia, quello delle terme di Cassino è solo l’ennesimo caso di inciviltà che rende il territorio “difficile” da gestire. Ad oggi, le operazioni dell’Ansmi per mettere fine alle attività degli ecoterroristi sono state svariate, tra cui: "Spegniamo i roghi agricoli" , "Paglia e Fieno", "Acque Rosse" e moltissime altre ancora. L’unica vera soluzione, però, sarebbe incentivare la sensibilizzazione dei cittadini e renderli più consapevoli dei pericoli che corrono.





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