Leggi sull’amianto: quali sono?

Esistono molte leggi sull’amianto che ne regolano sia la fase di individuazione che quella dell’effettivo smaltimento. Conoscerle tutte è ovviamente impossibile per i comuni cittadini, ma con alcune linee guida è possibile avere un’idea generale di come poter operare per procedere alla bonifica di un edificio.

 

Priorità negli interventi statali

Ci sono tantissimi edifici in Italia che richiedono verifiche e interventi. L’asbesto, pur essendo illegale dal 1992, è stato largamente usato nell’edilizia, anche per costruire scuole e ospedali. Le leggi sull’amianto regolano gli interventi a carico dello Stato su una base prioritaria seguendo determinati criteri:

  • siti che si trovano entro 100 metri da edifici pubblici (in particolare scuole, asili, ospedali, case di riposo ecc.);
  • tempistiche inferiori a un anno per la realizzazione del progetto;
  • tutela dell’ambiente su segnalazione delle autorità sanitarie;
  • luoghi di interesse nazionale.

Tramite il confronto fra i dati raccolti nei sopralluoghi e i principi sopra elencati, viene realizzata una graduatoria che determina la priorità d’intervento. Attualmente sono 140 le operazioni statali già avviate in più di 100 comuni italiani.

 

Interventi in condominio: cosa dicono le leggi sull’amianto

La regolamentazione dei condomini relativa agli interventi per la rimozione dell’amianto è piuttosto complicata. In linea di massima si può però dire che, agli occhi della legge, questa operazione deve essere ritenuta un’attività di manutenzione straordinaria e come tale deve seguire determinate indicazioni.

Nello specifico, prima di procedere ad un intervento di rimozione, è necessario che l’assemblea condominiale approvi i lavori. Per fare ciò serve la maggioranza degli intervenuti e almeno la metà del valore dell’edificio (gli interventi per rimuovere l’amianto sono solitamente indicati come attività straordinaria di notevole entità).

Qualora l’assemblea non dovesse trovare un accordo, all’amministratore non resterebbe molto da fare se non mettere in guardia i condomini dalle ripercussioni previste dalla legge in caso di mancato intervento (ritenuto necessario dalle dovute verifiche tecniche).

Le leggi sull’amianto riconoscono, tuttavia, il carattere d’urgenza di un intervento. Se in un condominio, dopo i sopralluoghi condotti da esperti, viene stabilita la necessità di intervenire tempestivamente, allora l’amministratore può scavalcare le delibere dell’assemblea condominiale e avviare i lavori.

In alcune regioni d’Italia è stato avviato lo stanziamento di fondi per rimuovere l’asbesto, agevolazioni che aiutano i cittadini ad intervenire in autonomia per mettere in sicurezza le proprie abitazioni. Un’iniziativa che si spera prenda sempre più piede.





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