Qualche giorno fa è arrivata la storica sentenza contro la Solvay, una delle più note multinazionali operanti in Italia nel settore chimico. L’importante enunciazione della Corte di Cassazione mette fine in via definitiva ai tentativi dell’azienda di nascondere l’impiego di amianto nelle sue strutture, pratica che è costata la vita a moltissimi operai per decenni.
L’ultima causa che ha visto protagonista l’azienda chimica che opera in provincia di Livorno da moltissimo tempo, si è conclusa recentemente con una sentenza importante. La Solvay è responsabile di avvelenamento da amianto e dovrà risarcire l’operaio che da ormai diversi anni combatte per avere giustizia.
L’uomo, ammalatosi nel 2007 e assistito dall’avvocato Ezio Bonanni per conto dell’ONA (Osservatorio Nazionale Amianto), era infatti già riuscito a dimostrare che nelle caldaie dove svolgeva le sue mansioni vi era una forte presenza del pericoloso materiale edile.
Le placche pleuriche e gli inspessimenti delle pareti polmonari diagnosticategli sono state la diretta conseguenza di tale esposizione, e per questo ha citato in giudizio la Solvay Chimica Italia. Tuttavia, sono stati ben due i ricorsi fatti dalla multinazionale per negare il risarcimento di 3.000 euro (cifra irrisoria) all’operaio.
Questa volta però è stata la Suprema Corte a mettere la parola fine al calvario del malcapitato, confermando la sentenza contro Solvay già emessa dalla Corte di Appello di Firenze in precedenza. Ora, l’azienda sarà costretta a pagare i 3.000 euro sopra citati, nonché tutte le spese legali del processo, ma questa è solo la punta di un iceberg molto profondo.
Le reali conseguenze della sentenza Solvay potrebbero essere molto più devastanti del misero risarcimento che la multinazionale dovrà risarcire all’operaio in pensione. Le indagini hanno infatti confermato che l’amianto era una presenza costante all’interno degli stabilimenti insiti a Rosignano Marittimo.
Tuttavia, nessuno si è mai preoccupato di comunicare il rischio a cui erano esposti i lavoratori, né di fornire loro le adeguate protezioni per filtrare l’aria. Ad aggravare la situazione dell’azienda chimica ci sono poi le numerose morti sospette di ex operai avvenute nel corso degli ultimi decenni, con le famiglie e i superstiti che potrebbero decidere di fare fronte comune per ottenere ciò che gli spetta.
Insomma, quasi certamente la Solvay nei prossimi anni si troverà a dover fare i conti con gli errori del passato.