Osservatorio Nazionale Amianto: i numeri dei decessi preoccupano

Lo scorso 28 Aprile si è tenuta, come ogni anno, la Giornata mondiale delle vittime dell’amianto. Durante questa occasione l’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA) ha sottolineato come le contromisure relative alla gestione territoriale delle strutture ancora contaminate, sia davvero scarsa e inefficace. I numeri delle vittime per malattie asbesto correlate continuano ad essere troppo elevati, denuncia.

 

I dati sulle morti per amianto dell’ONA

Il pericoloso materiale edile, che ricordiamo è strato bandito dal 1992, è ancora troppo presente sul territorio nazionale. Nonostante siano stati numerosi gli interventi di bonifica effettuati negli anni, l’asbesto continua a mietere vittime, attestandosi fra i killer silenziosi e invisibili più letali del nostro tempo.

Questa realtà è stata riportata sotto i riflettori anche a causa della pandemia di Covid-19 che ha vessato il 2020 e che continua a mettere a dura prova i cittadini anche oggi. Trattandosi di una patologia che colpisce principalmente i tratti respiratori, le vittime già rese fragili dall’esposizione all’amianto sono quelle che hanno pagato le maggiori conseguenze del contagio.

L’Osservatorio Nazionale Amianto ha quindi deciso di chiedere a gran voce l’intervento del Governo, presentando i preoccupanti dati relativi ai decessi per amianto:

  • si sono registrati 2000 casi di mesotelioma con mortalità del 93% entro 5 anni dalla diagnosi;
  • oltre 4000 casi di tumore ai polmoni riconducibili all’asbesto, con una mortalità dell’88% sempre entro 5 anni;
  • 600 casi di asbetosi con mortalità del 25% in 5 anni;
  • fra le altre malattie asbesto correlate si contano 2000 casi con il 50% della mortalità in 5 anni.

Numeri che fanno raggelare il sangue, soprattutto se si pensa che vi sono ancora 58 milioni di metri quadri di coperture in cemento-amianto ancora presenti su edifici pubblici e privati e altre 40 milioni di tonnellate di materiali edili contenenti il pericoloso minerale.

 

La proposta accorata dell’Osservatorio Nazionale Amianto

Urgono interventi immediati, basati sull’osservazione e la valutazione attenta dell’entità di rischio per ogni singolo caso. L’Organizzazione Nazionale Amianto ha quindi deciso di rivolgersi direttamente al Governo Draghi affinché destini una parte dei finanziamenti europei derivanti dal Recovery Found alla rimozione dell’amianto dagli edifici privati.

In particolare si parla di incentivare tale operazione tramite il bonus fiscale del 110% per tutte le operazioni di bonifica effettuate dai privati avvalendosi di ditte specializzate e autorizzate, e di piani per la mappatura di quei territori che ancora non sono stati analizzati a fondo.





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