
Lo scorso 28 Aprile si è tenuta, come ogni anno, la Giornata mondiale delle vittime dell’amianto. Durante questa occasione l’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA) ha sottolineato come le contromisure relative alla gestione territoriale delle strutture ancora contaminate, sia davvero scarsa e inefficace. I numeri delle vittime per malattie asbesto correlate continuano ad essere troppo elevati, denuncia.
Il pericoloso materiale edile, che ricordiamo è strato bandito dal 1992, è ancora troppo presente sul territorio nazionale. Nonostante siano stati numerosi gli interventi di bonifica effettuati negli anni, l’asbesto continua a mietere vittime, attestandosi fra i killer silenziosi e invisibili più letali del nostro tempo.
Questa realtà è stata riportata sotto i riflettori anche a causa della pandemia di Covid-19 che ha vessato il 2020 e che continua a mettere a dura prova i cittadini anche oggi. Trattandosi di una patologia che colpisce principalmente i tratti respiratori, le vittime già rese fragili dall’esposizione all’amianto sono quelle che hanno pagato le maggiori conseguenze del contagio.
L’Osservatorio Nazionale Amianto ha quindi deciso di chiedere a gran voce l’intervento del Governo, presentando i preoccupanti dati relativi ai decessi per amianto:
Numeri che fanno raggelare il sangue, soprattutto se si pensa che vi sono ancora 58 milioni di metri quadri di coperture in cemento-amianto ancora presenti su edifici pubblici e privati e altre 40 milioni di tonnellate di materiali edili contenenti il pericoloso minerale.
Urgono interventi immediati, basati sull’osservazione e la valutazione attenta dell’entità di rischio per ogni singolo caso. L’Organizzazione Nazionale Amianto ha quindi deciso di rivolgersi direttamente al Governo Draghi affinché destini una parte dei finanziamenti europei derivanti dal Recovery Found alla rimozione dell’amianto dagli edifici privati.
In particolare si parla di incentivare tale operazione tramite il bonus fiscale del 110% per tutte le operazioni di bonifica effettuate dai privati avvalendosi di ditte specializzate e autorizzate, e di piani per la mappatura di quei territori che ancora non sono stati analizzati a fondo.