
Sono stati recentemente approvati nuovi contributi destinati agli interventi di rimozione e bonifica degli artefatti contenenti amianto in Sardegna. Il finanziamento interessa principalmente i privati, i quali possono ora contare su un incentivo maggiore per le spese di ristrutturazione e messa in sicurezza degli edifici a rischio.
La Regione Sardegna, oltre ai già cospicui fondi ricevuti dallo Stato (per un ammontare totale di 35 milioni di euro) destinati alle operazioni di bonifica delle strutture pubbliche (tra cui principalmente scuole e ospedali), può contare oggi su altri 3 milioni di euro indirizzati stavolta a sostenere le spese dei cittadini.
Adesso è infatti possibile ottenere sovvenzioni con una soglia maggiore rispetto ai 5.000 euro previsti dal precedente decreto. Le nuove direttive l’hanno infatti innalzata a 15.000 euro. Inoltre, chi esegue interventi relativi alla sostituzione di manufatti edili contenenti amianto con altri più sicuri, può beneficiare di un contributo massimale fino al 30% della spesa sostenuta.
Rientrano nelle attività che possono beneficiare del contributo tutte quelle che riguardano: la rimozione, l'incapsulamento dei materiali contenenti asbesto, il trasporto e lo smaltimento negli impianti autorizzati. È con questa manovra che l’amministrazione regionale guidata da Christian Solinas intende portare a compimento tutti gli obiettivi riguardanti l’eliminazione definitiva dell’amianto.
L’ambiziosa operazione di cancellare in toto la presenza di eternit dall’isola è attiva da ormai diversi anni grazie ad un serio impegno assunto nei confronti dei cittadini attraverso il cosiddetto “Piano regionale di protezione, decontaminazione, smaltimento e bonifica dell'ambiente ai fini della difesa dai pericoli derivanti dall'amianto”.
L’arrivo dei nuovi contributi non fa altro che sottolineare la volontà di mettere la parola fine alla minaccia per la salute costituita dal pericoloso materiale edile. I 3 milioni di euro sono stati quindi cosi distribuiti tra le diverse zone della Sardegna:
La speranza è che questo sia davvero il rush finale verso la totale bonifica della Regione, per garantire ai suoi abitanti una vita più salubre e priva dei rischi rappresentati dal minerale killer.