Nuove direttive nel Programma Nazionale di Gestione dei Rifiuti

Da poco è stato emanato il  Programma Nazionale di Gestione dei Rifiuti sviluppato dal Ministero della Transizione Ecologica. Il testo contiene importanti novità relative alla gestione e allo smaltimento dell’amianto. Entro 18 mesi, tutte le regioni dovranno infatti provvedere ad aggiornare i rispettivi piani per la bonifica.

 

Ecco le nuove indicazioni del  Programma Nazionale di Gestione dei Rifiuti

Con il  Programma Nazionale di Gestione dei Rifiuti, il MiTE vuole responsabilizzare maggiormente le singole realtà regionali. Tra le prime normative introdotte, infatti, c’è quella che riguarda la produzione di stime affidabili sul fabbisogno di smaltimento dell’amianto, sui relativi flussi e sul numero di impianti per la sua lavorazione da costruire.

Quest’ultimo punto in particolare è estremamente importante, poiché obbliga le Regioni ad edificare stabilimenti di raccolta e bonifica all’interno del proprio territorio, il tutto calcolato sulla base della presenza di asbesto e di siti da riqualificare circoscritti nei propri confini.

Tale soluzione permetterà di eliminare gli oneri per trasportare il pericoloso materiale in altre regioni o all’estero perché venga smaltito. Ciò darà modo anche ai piccoli comuni di non avere spese eccessive per la movimentazione degli artefatti, visto che potranno portarli direttamente nel rispettivo impianto regionale.

 

Una mappatura del territorio ancora più dettagliata

La presenza dell’amianto è largamente diffusa in tutto il territorio italiano. Attualmente le stime parlano di circa 108.000 siti ancora da bonificare, ma in verità si pensa che siano molti di più a causa di quelli non dichiarati o non ancora identificati. A tale proposito, il Programma Nazionale di Gestione dei Rifiuti prevede che entro il 30 giugno di ogni anno, tutte le regioni forniscano una mappatura aggiornata delle proprie aree d’influenza.

Purtroppo però la suddetta ordinanza non è mai stata rispettata del tutto, infatti le stime che arrivano sono sempre confuse e in ordine sparso. Ad aggravare la situazione del Paese ci pensano poi gli 8.000 interventi eseguiti (spesso anche in maniera incompleta), rispetto a quelli effettivamente necessari.

La situazione della nazione appare quindi piuttosto grave, con oltre 23 milioni di tonnellate di materiali ancora da rimuovere e bonificare. Se le nuove direttive riportate nel programma nazionale andranno in porto e verranno rispettate da tutti, è auspicabile vedere un netto incremento degli interventi nei prossimi anni. Intercettare il flusso, quantificarlo e gestirlo è ora responsabilità totale della Regione.





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