Gli stabili contenenti amianto in stato di abbandono sono moltissimi in tutta Italia. Tra i tanti, preoccupano le ex case di ferrovieri, ormai dismesse, a Paola in provincia di Caserta. Queste abitazioni appartenevano alle Ferrovie dello Stato che poi le hanno cedute ad un privato, il quale però le ha lasciate al loro destino, tanto da suscitare forti preoccupazioni nella popolazione locale.
Secondo gli abitanti del luogo, che più volte hanno sporto denuncia alle autorità, le ex case dei ferrovieri ospiterebbero rifiuti di ogni genere. Oltre ai manufatti in amianto (tipo le coperture), sarebbero infatti presenti sostanze tossiche, scarti alimentari e industriali. Inoltre, la posizione appartata ha fatto sì che molti animali e disperati vi trovassero rifugio, rappresentando di fatto un vero rischio biologico.
A preoccupare è soprattutto lo stato dei manufatti contenenti amianto, i quali sono fortemente deteriorati ed esposti agli agenti atmosferici. È noto che il minerale fibroso di cui sono composti può rilasciare nell’aria microfibre altamente cancerogene e letali. Per questo anche il sindaco si è prodigato per emanare un’ordinanza.
L’obiettivo di tale notifica era quello di obbligare il proprietario degli stabili a bonificarli secondo quanto previsto dalle normative, poiché spetta a lui il compito di chiamare l’Asl e dare il via alle procedure. Solo allora l’ente potrà mandare i propri tecnici per un sopralluogo ed eventualmente contattare una ditta specializzata che si occupi della messa in sicurezza dell’area.
Tuttavia, il nuovo intestatario ha fatto orecchie da mercante e la zona rimane ancora contaminata. Si sta quindi pensando ad una denuncia formale e, in caso di ulteriore inadempienza, si potrà procedere alla confisca della proprietà, così da poter avviare degli interventi in autonomia.
Una soluzione che però richiede tempistiche lunghe, soprattutto conoscendo la lentezza della burocrazia italiana. I cittadini sono dunque ancora fortemente preoccupati dall’amianto nelle ex case dei ferrovieri, oggi ancora prive di recinzioni o cartelli di pericolo.
Il rischio di mesotelioma è più che concreto, visto che le fibre del minerale possono essere trasportate anche a chilometri di distanza rispetto al luogo di origine dal vento. L’ONA stima infatti che le morti asbesto correlate ogni anno superano ancora le 7.000 unità, numeri che fanno rabbrividire. Per tale ragione è necessario intervenire al più presto!