Nuovi aggiornamenti alle normative per l’esposizione amianto sul lavoro
31 Gennaio 2024
Le normative che regolamentano l’esposizione all’amianto sul lavoro hanno subito negli ultimi mesi alcuni restringimenti al fine di tutelare i dipendenti che ogni giorno si trovano a dover lavorare a stretto contatto col pericoloso materiale edile. Un paio di mesi fa l’Unione Europea ha revisionato ulteriormente tali leggi attraverso alcuni aggiornamenti.
Cosa cambia con la Direttiva n. 2668 per l’esposizione all’amianto sul lavoro?
La nuova Direttiva n. 2668 emanata il 22 novembre 2023 è a tutti gli effetti un upgrade della precedente Direttiva 2009/148/CE che già imponeva regolamentazioni piuttosto stringenti per l’esposizione all’amianto sul lavoro. A quanto pare, la commissione incaricata ha però ritenuto ancora insufficienti le misure precedentemente emanate, pertanto ha deciso di apportare ulteriori ritocchi. Nello specifico:
- eliminare qualunque livello di tolleranza per l’esposizione all’amianto (a prescindere che si tratti di esposizione diretta, passiva o secondaria). Ciò comprende anche le esposizioni sporadiche o a debole intensità, che in precedenza erano esenti dagli obblighi di sorveglianza sanitaria e all’iscrizione dei lavoratori in appositi registri;
- formazione obbligatoria per tutti i dipendenti. I contenuti del percorso formativo sono ora stati ben delineati in un allegato che accompagna la nuova direttiva e che comprende linee guida dettagliate sia per quanto riguarda gli aspetti teorici che quelli pratici. Ora il datore di lavoro deve obbligatoriamente far frequentare ai propri dipendenti tale corso, in particolare per i nuovi assunti e ogni qualvolta vengano apportate modifiche all’attività da svolgere;
- nuovi valori limite per l’esposizione all’amianto sul lavoro. Sono stati ulteriormente aggiornati i valori limite a cui un dipende può essere esposto e i relativi metodi di misurazione. In particolare, calcolando un periodo di 8 ore, la concentrazione di amianto non deve essere superiore a 0,01 fibre/cm3 (al posto del precedente 0,1). Entro il 2029 l’obiettivo è portare tale valore di riferimento a 0,002 fibre/cm3, escludendo le fibre sottili;
- obblighi del datore di lavoro. Ritoccati anche gli oneri delle imprese verso la tutela dei propri dipendenti, come ad esempio l’eliminazione della polvere di amianto presente nell’aria durante la lavorazione, una procedura di decontaminazione più accurata, un’attenzione certosina quando si svolgono attività al chiuso e ulteriori obblighi informativi.
In Italia alcune degli aggiornamenti apportati dalla Direttiva sono già stati implementati nel Testo Unico in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (D.Lgs. 81/2008). Le imprese avranno tempo fino al 21 dicembre 2025 per aggiornare i propri sistemi di sicurezza e le procedure secondo quanto contenuto nella normativa.
Può interessarti anche:
Il problema riguarda alcuni operai del polo industriale di Piombino.
Leggi tutto
Un aiuto concreto ai lavoratori che devono fare i conti ogni giorno con le conseguenze delle malattie asbesto correlate.
Leggi tutto