
La Fibronit, storica azienda barese specializzata nella fabbricazione di amianto, il cui stabilimento principale sorgeva nel cuore del quartiere Japigia, nonostante sia ormai chiusa da decenni miete ancora vittime innocenti. Stavolta è toccato ad una donna, ancora giovane, la cui unica “colpa” è stata quella di abitare a ridosso della fabbrica stessa.
«Una donna che, nel momento in cui ha appreso la terribile diagnosi, era smarrita. E con lei i suoi cari. Nessuno, compreso i medici, era in grado di darle assistenza per affrontare il dramma che stava vivendo e si è rivolta a noi del Comitato Cittadino Fibronit per cercare un minimo di assistenza», così la ricorda Nicola Brescia, membro del Comitato Cittadino Fibronit.
L’associazione è stata l’unica ad attivarsi per sostenere concretamente la sfortunata ragazza e la sua famiglia, in uno dei calvari che solo chi è stato vittima dell’amianto può conoscere. Ed è proprio in nome di tutti coloro che hanno dovuto sopportare l’agonia causata dal pericoloso minerale edile, che è stato scelto di eseguire un atto simbolico.
Si chiamerà Parco della Rinascita e sorgerà proprio nell’area in cui prima vi era situato lo stabilimento Fibronit. Questa zona verde non avrà tuttavia un mero valore simbolico per ricordare chi ha subito le atroci pene derivanti dalle malattie asbesto correlate, ma svolgerà bensì una funzione attiva nella lotta a queste patologie.
Nella medesima proprietà, infatti, sorgerà anche un centro di prevenzione e assistenza dedicato a tutti coloro che sono venuti a contatto con l’amianto, sia per ragioni professionali che collaterali, in modo da fornire un adeguato supporto.
L’ambizioso progetto è stato finanziato con 16 milioni di euro, di cui 13 arrivano dai fondi del PNRR e altri 3 dalla Regione Puglia. I lavori dovrebbero concludersi nel 2024 e avranno una durata complessiva stimata di circa 700 giorni. La riqualificazione interesserà 4 lotti principali:
Insomma, l’ex area su cui sorgeva Fibronit finalmente avrà un impiego più utile a tutta la comunità, nella speranza che le vittime dell’amianto non siano mai più abbandonate.