Il Bonus Amianto 2025: normativa, incentivi e opportunità per la bonifica

L’amianto, materiale ampiamente utilizzato nel settore edilizio durante il XX secolo per le sue proprietà ignifughe e isolanti, è oggi riconosciuto come uno dei principali pericoli ambientali e sanitari. In particolare, l’eternit, una miscela di cemento e fibre di amianto, se deteriorato può rilasciare nell’aria particelle microscopiche altamente cancerogene. Numerosi studi scientifici hanno dimostrato il legame diretto tra esposizione a queste fibre e gravi patologie come mesotelioma pleurico, asbestosi e tumori polmonari.

Proprio per contrastare i danni alla salute e favorire la rimozione in sicurezza di tale materiale pericoloso, il legislatore italiano ha introdotto negli anni diverse forme di incentivo. Tra queste, il Bonus Amianto 2025 rappresenta un'importante misura di sostegno economico e fiscale per cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni che intendono eseguire interventi di bonifica, smaltimento e riqualificazione.

 

Cos’è il Bonus Amianto 2025

Il Bonus Amianto 2025 è un pacchetto di agevolazioni fiscali e contributi pubblici rivolti a chiunque effettui interventi di bonifica e smaltimento dell’amianto, sia in ambito privato che aziendale, su edifici ad uso abitativo o produttivo. La normativa, aggiornata a partire dalla circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 7/E del 2018, consente di usufruire di detrazioni fiscali, contributi a fondo perduto e agevolazioni regionali anche senza che l’intervento rientri in un progetto complessivo di ristrutturazione edilizia.

Le spese ammissibili comprendono non solo la rimozione del materiale contenente amianto, ma anche il trasporto e lo smaltimento in discarica, a condizione che tali operazioni siano eseguite da ditte specializzate e regolarmente autorizzate.

 

Regimi di detrazione fiscale: Bonus Ristrutturazione ed Ecobonus



Bonus Ristrutturazione

I privati cittadini che intervengono su immobili contenenti amianto possono usufruire di una detrazione fiscale del:

  • 36% per lavori su seconde case o siti produttivi;
  • 50% per interventi su abitazioni principali.

Entrambe le percentuali si applicano fino a una soglia massima di spesa di 96.000 euro per unità immobiliare. Le detrazioni sono ripartite in dieci quote annuali di pari importo. Tuttavia, a partire dal 1° gennaio 2026, le percentuali scenderanno rispettivamente al 30% e al 36%, riducendo così l’efficacia dell’incentivo.

Dal 2025 non sono più ammessi né lo sconto in fattura né la cessione del credito d’imposta: il beneficio fiscale può essere ottenuto esclusivamente in sede di dichiarazione dei redditi.

Ecobonus e Superbonus

L’intervento di rimozione dell’amianto può essere abbinato a lavori di efficientamento energetico usufruendo delle misure previste dall’Ecobonus e, se presenti le condizioni, dal Superbonus.

Nel caso dell’Ecobonus, la rimozione dell’eternit diventa spesso un’operazione preliminare necessaria alla sostituzione della copertura dell’edificio e alla successiva installazione di sistemi di isolamento o pannelli fotovoltaici. Anche qui si applicano detrazioni del 36% o 50%, ma il massimale di spesa è più elevato, pari a 100.000 euro.

Per accedere al Superbonus, valido fino al 31 dicembre 2025 per i condomini che abbiano presentato la CILA entro il 15 ottobre 2024, la rimozione dell’amianto deve essere strettamente funzionale agli interventi energetici agevolati. È necessaria un’attestazione da parte di un tecnico abilitato che certifichi:

  • l’avvenuto deposito della CILA o della delibera condominiale;
  • l’effettiva correlazione tra intervento energetico e bonifica dell’amianto;
  • la congruità delle spese sostenute.

Il tasso di detrazione per il Superbonus rimane al 65%, sempre fino alla fine del 2025.

 

Il Bando Isi Inail 2025: Incentivi per le Imprese

Per le aziende, il Bando Isi Inail 2025 rappresenta un’occasione concreta per effettuare interventi di bonifica e rimozione dell’amianto, soprattutto nelle coperture, nei controsoffitti e nelle strutture in cemento-amianto. Il bando offre:

  • un contributo a fondo perduto fino a 130.000 euro;
  • una copertura fino al 10% delle spese tecniche (perizie, progettazione, direzione lavori);
  • la possibilità di smaltimento gratuito dell’eternit, se incluso nel progetto complessivo.

Le imprese che vogliono accedere al finanziamento devono:

  • essere in possesso del DURC regolare;
  • essere iscritte al Registro delle Imprese;
  • non aver beneficiato di incentivi simili negli anni precedenti;
  • presentare la domanda prima dell’avvio dei lavori.

Il click day per la prenotazione dei fondi 2025 si è già concluso, ma le imprese possono prepararsi in vista dell’edizione 2026.

 

Contributi Regionali: Iniziative Locali



Sicilia

La Regione Siciliana ha attivato un bando per la rimozione di manufatti contenenti amianto, con domande presentabili online tra il 27 maggio e il 5 settembre 2025. La procedura si articola in quattro fasi: inserimento dati, completamento pratica, validazione e rendicontazione. La piattaforma per l’invio delle richieste è gestita dal Dipartimento regionale dell'acqua e dei rifiuti.

Friuli Venezia Giulia

Qui il bonus è accessibile fino al 31 luglio 2025. I contributi a fondo perduto coprono fino al 50% delle spese per interventi su immobili adibiti a uso residenziale, religioso, associativo o d’impresa cessata.

Sardegna

La Città Metropolitana di Cagliari eroga fino a 15.000 euro di contributo, pari al 60% delle spese sostenute dai privati. Per immobili a uso pubblico, la copertura sale al 90% fino a un tetto di 12.000 euro.

Campania

La Regione Campania ha riaperto un bando destinato agli enti pubblici, con scadenza al 30 novembre 2025 e fondi per oltre 436.000 euro. I contributi coprono le spese per la bonifica di edifici pubblici con presenza accertata di amianto.

Piemonte

Il bando piemontese, pubblicato il 17 luglio 2025, prevede una dotazione di 3,2 milioni di euro, con un massimo di 300.000 euro per ciascun beneficiario. Le domande sono accettate fino al 15 settembre 2025 e riguardano esclusivamente la proprietà di edifici con amianto da rimuovere.

 

Come Richiedere il Bonus Amianto 2025



Le modalità per accedere agli incentivi variano in base al tipo di bonus:

  1. Detrazioni fiscali: inserite in dichiarazione dei redditi, con obbligo di documentazione delle spese e tracciabilità dei pagamenti. È necessario conservare le fatture, i bonifici parlanti e le certificazioni delle ditte incaricate.
  2. Ecobonus/Superbonus: richiedono asseverazioni tecniche, congruità delle spese e rispetto dei tempi di presentazione delle pratiche edilizie (CILA, delibere condominiali).
  3. Bandi Inail e regionali: prevedono procedure online, click day, e invio di progetti corredati da preventivi, autorizzazioni e documentazione catastale.

Un elemento cruciale in tutti i casi è che i lavori siano eseguiti da imprese specializzate nella rimozione e nello smaltimento dell’amianto, secondo quanto previsto dalla normativa ambientale e di sicurezza sul lavoro.

Il Bonus Amianto 2025 rappresenta una misura articolata, efficace e altamente incentivante per favorire la rimozione dell’amianto dagli edifici italiani, riducendo i rischi sanitari e contribuendo al miglioramento del patrimonio immobiliare nazionale. L’ampio ventaglio di opportunità – tra detrazioni, contributi statali, fondi Inail e incentivi regionali – consente a privati, imprese ed enti pubblici di affrontare le spese di bonifica in modo sostenibile.

Tuttavia, per beneficiare pienamente degli aiuti messi a disposizione, è fondamentale essere informati sulle scadenze, sugli adempimenti burocratici e sui criteri di ammissibilità. Con una pianificazione adeguata e l’assistenza di tecnici qualificati, il 2025 può diventare un anno chiave per liberare gli edifici italiani dalla minaccia dell’amianto e costruire un ambiente più sicuro per tutti.





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