I contenziosi per danni da amianto pesano su Fincantieri

Anche quest’anno i contenziosi legati all’amianto hanno fatto chiudere in negativo il bilancio di Fincantieri. La nota società di cantieristica triestina, infatti, durante la presentazione della consueta relazione finanziaria semestrale ha evidenziato come, pur avendo chiuso in positivo (con 3 milioni di euro in plus), al netto delle spese sostenute per le cause inerenti l’asbesto (circa 33 milioni di euro) è finita per andare in rosso.

 

Cause relative ai contenzioni per danni da amianto che si protraggono da anni

Il problema principale per le terribili prestazioni finanziarie non è legato unicamente ai contenziosi per i danni da amianto (soprattutto se si considera che anche nel 2022 il buco registrato dalla società era di oltre 234 milioni di euro), ma questi ultimi hanno comunque un peso notevole sull’intero bilancio.

Le cause per malattie asbesto correlate in cui Fincantieri è coinvolta sono davvero tantissime e i lunghi tempi burocratici per le sentenze, non hanno fatto altro che incrementare le spese processuali. L’ultima condanna, ad esempio, è arrivata proprio verso metà luglio scorso, quando il Tribunale di Ancona l’ha riconosciuta colpevole per il decesso di un suo ex dipendente esposto all’amianto durante il suo periodo di servizio nel cantiere dorico.

Come si può leggere nella nota presentata durante l’aggiornamento semestrale, dunque: “i proventi e gli oneri estranei alla gestione ordinaria e non ricorrenti sono negativi per euro 33 milioni (negativi per euro 156 milioni al 30 giugno 2022) e si riferiscono ai costi relativi ai contenziosi per danni da amianto. Al 30 giugno 2022 la voce includeva i costi relativi ai contenziosi per danni da amianto per euro 29 milioni, la svalutazione di attività immateriali per euro 107 milioni e altri oneri legati ad attività non ricorrenti per euro 20 milioni”.

Insomma, la situazione è davvero difficile, in particolare se si guarda alle somme sborsate da Fincantieri negli anni precedenti per risarcire ex dipendenti e familiari. Nel 2021, per esempio, il gruppo ha speso 55,4 milioni, nel 2022 tale cifra si è assestata invece intorno ai 52,3 milioni di euro, e anche i primi 6 mesi del 2023 sono stati interessati da ingenti uscite (non ancora ufficializzate).





Può interessarti anche: