
In molti si sono chiesti se sia possibile interrompere la corresponsione dei canoni degli affitti in caso si scopra la presenza di amianto nei tetti o nelle parteti degli stabili, che non sia stato dichiarato al momento della stipulazione del contratto. Tale argomento ha suscitato diversi scontri, ma la Giurisprudenza ha dato una risposta chiara e definitiva.
La pericolosità dell’amianto è ormai ben nota a causa delle numerose vittime che questo materiale edile ha mietuto e continua a mietere tutt’oggi. Tuttavia, è necessario fare una precisazione su ciò che lo rende veramente rischioso, onde evitare allarmismi e disinformazione.
Tale minerale si trova in natura ed è caratterizzato da una struttura fibrosa che ne determina il facile sfaldamento. Per tale ragione veniva miscelato al calcestruzzo per dare origine al cemento-amianto, un materiale facile da produrre e molto resistente.
Fintanto che questi artefatti rimangono ben compatti non esiste alcun rischio per la salute, i problemi nascono quando vi sono frammentazioni significative che possono portare al rilascio nell’ambiente delle pericolose fibre cancerogene.
Pertanto il pericolo c’è ma dipende dai casi. Alla luce di ciò, non è quindi possibile sospendere a priori la corresponsione dei canoni di affitto per edifici in cui si scopre la presenza di amianto.
Sono molti i casi di questo genere che hanno interessato i tribunali italiani negli ultimi anni. Tante persone, spaventate dalla scoperta di artefatti in amianto nei loro appartamenti, hanno richiesto di poter sospendere la corresponsione dei canoni, ma la Giurisprudenza ha fatto chiarezza.
La suddetta misura è consentita soltanto nel caso in cui il proprietario dell’immobile (che secondo la legge comunque non è tenuto a comunicare la presenza di amianto), non abbia svolto tutte le attività di monitoraggio e conservazione dell’artefatto.
Il suo unico onere, infatti, è quello di garantire costantemente lo stato inerte dei materiali contenenti amianto, in modo da assicurare la salute degli affittuari. Solo in caso di degrado avanzato, allora è obbligato ad intervenire con le rispettive procedure di bonifica, e solo allora è possibile sospendere gli affitti.
Questa precisazione può aiutare chi vive in case in cui si scopre la presenza di amianto a dormire sonno più tranquilli. La cosa importante è continuare a tenere sotto controllo la situazione e agire in maniera tempestiva laddove si rendesse necessario.