In Lombardia più del 30% dei siti italiani contaminati da amianto
02 Gennaio 2019
Nel 2017, in Lombardia sono morte più di 2000 persone per
patologie collegate all'amianto. A rivelare questo e altri dati è stato il Presidente dell'Osservatorio Nazionale sull'Amianto che, alla fine del mese dello scorso mese di novembre, ha presentato in Tribunale a Milano una serie di dati dedicati all'asbesto e alle patologie tumorali causate dall'esposizione a questo fibra.
Secondo i suddetti dati, nella zona di Milano sarebbero state messe in atto misure che, pur rimanendo di base poco efficaci, hanno comunque ridotto le esposizioni. Per dare qualche numero, è il caso di ricordare che, nel territorio lombardo, sono presenti 207.000 siti contaminati, circa il 33% del totale di tutto il territorio italiano. La Regione, in seguito al passaggio di un emendamento al bilancio del Movimento 5 Stelle, è pronta a stanziare 400.000 euro per l'esecuzione della mappatura totale.
Amianto: numerosi casi finiti davanti al giudice
Quando si parla di amianto nel territorio lombardo, è il caso di fare cenno anche ai numerosi casi finiti davanti al giudice. Tra questi, è presente la recentissima assoluzione - risale alla fine del mese di ottobre - di un direttore generale Atm accusato di omicidio colposo per il decesso di sei dipendenti dell'azienda di trasporti meneghina.
Un caso eclatante dei primi mesi del 2018 riguarda le proteste per la presenza di amianto in uno dei luoghi simbolo della città di Milano, ossia il Teatro alla Scala. L'esposizione, che ha provocato la morte di diverse persone, risalirebbe al 2009, anno dell'ultima ristrutturazione del celebre teatro. Secondo i sindacalisti che hanno manifestato lo scorso 19 marzo davanti al Tribunale di Milano, la presenza di asbesto nei cantieri finalizzati alla ristrutturazione del teatro era nota da tempo.
Aspettando la mappatura
Un intervento che potrebbe cambiare notevolmente la situazione relativa alla presenza di amianto in Lombardia è la già citata mappatura. Gli ultimi dati in merito risalgono al 2012 e sono il frutto di un intervento effettuato da Arpa.
Secondo Massimo de Rosa, portavoce del M5S Lombardia, la tecnologia di cui disponiamo oggi consente di effettuare studi specifici a costi contenuti. Sempre secondo quanto rivelato da De Rosa, la
mappatura costituisce un passo prima della
bonifica.
Si tratta in entrambi i casi di step molto importanti per arrivare alla risoluzione di un problema ancora oggi al centro dell'attenzione per chi si occupa di salute pubblica. Di amianto infatti si muore ancora e la situazione è resa ancora più drammatica dal fatto che i sintomi delle patologie tumorali fanno la loro comparsa diversi anni dopo l'esposizione.
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