Amianto all’Unito: studenti e dirigenza si scontrano

La presenza di amianto all’Unito è stata confermata qualche settimana fa dalla dirigenza dell’ateneo stesso. L’improvvisa chiusura di alcune aree dell’edificio (tra cui le aule adibite alle lauree di filosofia e altri uffici del medesimo dipartimento) ha messo in allarme gli studenti che hanno prontamente organizzato una manifestazione per chiedere spiegazioni sull’accaduto.

 

Gli studenti chiedono un’ Università più sicura

I giovani che hanno preso parte alla protesta pacifica sono stati all’incirca una ventina e appartengono tutti al Fronte della Gioventù Comunista di Torino. Il gruppo di manifestanti ha acceso un fumogeno davanti a Palazzo Nuovo e srotolato uno striscione su cui era riportata la scritta “conquistiamo spazi salubri per studenti e lavoratori”. La processione è poi proseguita con l’ingresso degli studenti nell’edificio mentre inneggiavano lo slogan “Fuori l’amianto dell’Università”.

Una dimostrazioni d’intenti chiara e diretta che è stata poi riassunta in una lettera che alcuni rappresentanti degli allievi hanno letto al consiglio di dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione. Nel testo si denuncia la preoccupazione per l’esposizione all’amianto nell’Unito, accusando l’ateneo di aver messo a rischio la vita di studenti e lavoratori che per anni hanno utilizzato le aule ora chiuse.

La missiva prosegue con le perplessità relative ad interventi di bonifica svoltisi in passato e alle dichiarazioni della dirigenza che aveva millantato la rimozione completa del pericoloso materiale edile da tutte le sue strutture. Un dubbio più che lecito, viste le recenti scoperte.

La lettura si conclude con l’accusa mossa dai ragazzi al direttivo relativa all’ampliamento delle aree dedicate ai privati. Si asserisce infatti che la politica dell’ateneo sembra favorire interessi economici piuttosto che un insegnamento di qualità per tutti.

 

La risposta della dirigenza per l’amianto all’Unito

Le forti parole riportate nella lettera hanno ottenuto l’attenzione della dirigenza che non ha tardato a rispondere in maniera ufficiale. Il problema dell’amianto all’Unito è stato esposto durante alcuni lavori di manutenzione che avevano rilevato la presenza di un materiale sospetto, ha asserito.

L’Università ha quindi agito secondo i protocolli previsti dalla legge, isolando tempestivamente le aree interessate al fine di compiere le dovute verifiche. Ha poi tenuto a rassicurare gli studenti sul fatto che i manufatti rinvenuti fossero in condizioni ottimali, pertanto non c’è mai stato alcun rischio per la salute di chi utilizzava abitualmente le aule interessate.

I lavori di bonifica proseguiranno con celerità al fine di garantire la conclusione delle operazioni di manutenzione e la riapertura delle aree interdette il più presto possibile.





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