
Il problema della presenza di amianto al Teatro alla Scala di Milano è ormai ben noto. Si stanno ancora svolgendo i processi per 5 ex dirigenti che devono rispondere della morte di 10 persone fra lavoratori, tecnici, cantanti, musicisti e direttori d’orchestra, tutti venuti a mancare a causa delle pericolose fibre cancerogene di questo materiale.
I testimoni intervenuti al processo hanno rivolato scenari a dir poco sconvolgenti sulla presenza dell’amianto al Teatro alla Scala. Nessun avviso sulla presenza del pericoloso minerale, nessuna ordinanza di intervinti per la bonifica, nessun dispositivo di precauzione. Lavoratori, spettatori e professionisti, sono stati completamente esposti ai rischi, senza alcuna tutela.
Stando a quanto ricostruito, l’amianto era stato impiegato pressoché ovunque all’interno del noto teatro milanese. Era presente nei condotti di areazione, sul palcoscenico, era utilizzato come rivestimento per la stoffa delle poltrone in sala e addirittura nelle coperture anti-incendio.
Anche la famosa Pattona con le sue dimensioni importanti (17 x 12 metri) era completamente foderata con stoffa di amianto. Insomma, una presenza massiccia mai segnalata che ha causato ben 10 vittime e chissà quante altre potrebbero diventare tali a causa del lungo periodo dormiente che contraddistingue le fibre di asbesto.
La vicenda dell’amianto nel Teatro alla Scala è solo una delle tante storie che nel capoluogo lombardo raccontano il problema delle strutture non sottoposte a bonifica. I morti per malattie asbesto-correlate sono tantissimi e le associazioni create dai familiari delle vittime ancora oggi combattono perché il problema venga debellato.
La maggior concentrazione dei decessi si ha proprio nella categoria dei lavoratori, a causa di lunghi periodi di servizio in strutture contraddistinte da una forte presenza delle fibre killer, spesso mai segnalate. Quello che le famiglie chiedono è che venga realizzata una maggior sensibilizzazione sull’argomento, in modo che le aziende provvedano a bonificare i luoghi ancora a rischio tutelando i propri dipendenti.
Preoccupa inoltre il fatto che per molti dirigenti impegnati in cause simili a quello del Teatro alla Scala, siano arrivate negli ultimi anni diverse assoluzioni ai processi. Oltre al dolore per la perdita di un parente, quindi, è giunta anche la beffa da parte delle istituzioni che avrebbero avuto il compito di fare giustizia.