Amianto in Condominio: Come Riconoscerlo

Capita molto spesso che dopo aver acquistato un appartamento, ci si possa accorgere della presenza di amianto nel condominio. In questi casi è bene avvertire tempestivamente l’amministratore perché attivi immediatamente le procedure di bonifica e di messa in sicurezza. Ma come si riconosce l’eventuale presenza di questo materiale cancerogeno?
 

Amianto in condominio: dove potrebbe trovarsi?

L’eternit è un materiale che, fino agli anni ’90, veniva impiegato regolarmente nella realizzazione di molte strutture inerenti all’ambito edile. Non è poi così strano, dunque, che i palazzi (soprattutto se costruiti fra gli anni ’70 e ’90), contengano al loro interno amianto mischiato ad altri materiali.
 
Tendenzialmente, quando si fanno dei lavori di ristrutturazione, può capitare che gli operai si accorgano della natura del pericoloso elemento e avvertano i padroni di casa dei rischi, ma nel caso si desiderasse fare un sopralluogo preventivo è consigliabile controllare:
  • tegole tipo marsigliese; 
  • lastre ondulate o piane (utilizzate come elementi di copertura, pareti, tamponamenti e controsoffittature); serbatoi, cassoni per l’acqua, vasche, vasi di espansione per impianti di riscaldamento, canne fumarie e comignoli; 
  • pannelli tipo “sandwich” in costruzioni prefabbricate; 
  • gronde e discendenti, ma anche tubazioni (scarichi, fognatura, acqua potabile).
Questi sono solo alcuni esempi in cui potrebbe essere possibile rinvenire la presenza dell’eternit. Naturalmente la consulenza di tecnici esperti è fortemente consigliata, qualora vi fosse un effettivo sospetto della presenza del pericoloso materiale.
 

Come risponde il condominio ai rischi dell’amianto

Una recente sentenza giuridica a Roma, ha confermato le responsabilità dirette del condominio verso i residenti nei casi di inquinamento da amianto. Nel caso specifico, una donna aveva subito un danno a causa di una tubazione dell’acqua danneggiata che si è rivelata essere composta in parte da eternit.
 
Dopo un primo intervento, i lavori si sono interrotti e la parete è rimasta aperta (senza alcuna precauzione) per svariati mesi esponendo di fatto l’inquilina e i suoi familiari, alle pericolose microfibre cancerogene. La corte ha deciso quindi di condannare il condominio al risarcimento dei danni, non solo materiali ma anche morali, per l’inadempienza ai propri doveri.
 
L’amianto in condominio non è qualcosa da sottovalutare e richiede l’intervento tempestivo dell’amministratore che ha l’obbligo legale di tutelare la salute degli inquilini. La procedura prevede l’invio di un tecnico abilitato per un sopralluogo e una stima dei fattori di rischio come illustrato nella legge del 27 marzo 1992, n. 2579.
 




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