Le morti sul lavoro da amianto in Europa superano il 40%

Una recente valutazione d’impatto eseguita dalla Commissione UE ha stabilito che le morti sul lavoro da amianto sono circa il 40% nel solo Vecchio Continente. Si tratta di numeri impressionanti, soprattutto se si pensa che il pericoloso materiale edile è ormai bandito da oltre 20 anni. Per tale ragione sono state ideate nuove norme più stringenti per tutelare i lavoratori.

 

Ogni anno ci sono un gran numero di morti sul lavoro legate all’amianto

Le morti sul lavoro legate all'amianto sono una triste realtà in molte parti del mondo, compresa l'Europa. Gli effetti dannosi dell'amianto sono spesso a lungo termine, con malattie che possono svilupparsi molti anni dopo l'esposizione iniziale. Molti lavoratori che sono stati esposti all’asbesto durante la loro carriera sono stati colpiti da queste malattie, causando un significativo impatto sulla loro salute e sulla loro vita.

Le industrie che hanno fatto un uso intensivo dell'amianto, come l'industria edile, l'industria navale e quella automobilistica, sono state particolarmente coinvolte. In molti casi, le persone sono state esposte senza essere consapevoli dei rischi per la salute associati a questa sostanza.

Molti paesi europei hanno adottato normative più severe sull'uso dell'amianto negli ultimi decenni per ridurre l'esposizione e prevenire le malattie correlate. Tuttavia, a causa della lunga latenza delle malattie legate all'amianto, il numero di morti può continuare a salire anche se l'uso dell'amianto è stato drasticamente ridotto.

 

Le nuove normative per tutelare i lavoratori

Recentemente il Parlamento Europeo ha redatto e approvato alcune leggi atte a proteggere meglio i lavoratori che si trovano ad operare a contatto con l’amianto o in ambienti a rischio. Tra le soluzioni più importanti proposte c’è l’abbassamento del limite di esposizione, ridotto a 0,01 fibre di amianto per centimetro cubo.

È stato poi previsto un periodo di 6 anni durante i quali tutti i Paesi Membri avranno l’obbligo di aggiornare le proprie tecnologie di rilevamento con metodi all’avanguardia, capaci di rilevare anche quantità minime di fibre killer. Tra le soluzioni attualmente disponibili, quella più promettente è la microscopia elettronica.

Sono inoltre stati aggiornati i requisiti di protezione per i lavoratori, che ora dovranno obbligatoriamente indossare dispositivi di protezione individuale e respiratori. In più è stata stilata anche una procedura di pulizia rigorosa per gli indumenti.





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