Contributi smaltimento amianto: consigli per gli incentivi

I contributi per lo smaltimento dell'amianto sono la migliore opportunità per privati e imprenditori di eseguire le onerose operazioni di bonifica a prezzi vantaggiosi. Rimuovere tale materiale, infatti è una priorità, sia per tutelare l’ambientale, ma anche per assicurare il pieno rispetto delle normative sanitarie legate alla salute delle persone.

 

Smaltire l’amianto è essenziale

L'amianto, o asbesto, è un minerale naturale a struttura fibrosa, noto per le sue proprietà di resistenza al fuoco e isolamento termico. Tuttavia, quando le sue fibre si disperdono nell'aria e vengono inalate, possono causare gravi patologie, tra cui:

  • Mesotelioma pleurico;
  • Asbestosi;
  • Carcinoma polmonare;
  • Placche pleuriche.

Data la sua pericolosità, l'utilizzo dell'amianto è stato vietato in Italia dal 1992. Tuttavia, molti edifici costruiti prima di questa data contengono ancora tale minerale miscelato a calcestruzzo e cemento. Ciò rende necessaria la massima attenzione verso suddette strutture e imperativa la loro bonifica.

Tuttavia, tali operazioni sono piuttosto costose e richiedono un largo investimento di tempo, denaro e risorse per chi desidera mettersi a norma. Ecco dunque che i contributi per lo smaltimento dell’amianto giocano un ruolo cruciale nell’attuazione dei progetti.

 

Quadro normativo nazionale sui contributi per lo smaltimento dell'amianto

A livello statale, esistono diverse forme di incentivi nazionali per lo smaltimento dell'amianto, qui verranno discusse le principali:

  1. Detrazioni fiscali per ristrutturazioni edilizie:

La legge di Bilancio 2023 ha confermato la detrazione del 50% per le spese relative alla rimozione e smaltimento dell'amianto nell'ambito di interventi di ristrutturazione edilizia. Questa detrazione si applica su un importo massimo di 96.000 euro per unità immobiliare e viene ripartita in 10 quote annuali di pari importo.

  1. Credito d'imposta per la rimozione dell'amianto:

È stato introdotto un credito d'imposta del 50% per le spese sostenute per la rimozione dell'amianto, fino a un massimo di 20.000 euro. Questo credito è utilizzabile esclusivamente in compensazione e deve essere ripartito in tre quote annuali di pari importo.

  1. Fondo per la progettazione degli interventi di bonifica:

Il Ministero dell'Ambiente ha istituito un fondo per la progettazione preliminare e definitiva degli interventi di bonifica da amianto, con una dotazione di 5,6 milioni di euro per il periodo 2022-2024.

Oltre agli incentivi nazionali, bisogna poi ricordare che anche molte regioni italiane hanno attivato bandi proprietari destinali al finanziamento della rimozione e dello smaltimento dell'amianto. Tra gli esempi di bandi regionali più virtuosi vale la pena citare:

  1. Lombardia: Bando per l'assegnazione di contributi per la rimozione di coperture e di altri manufatti in cemento-amianto da edifici privati che offre contributi a fondo perduto fino al 50% delle spese ammissibili, con un massimo di 15.000 euro per ogni intervento;
  1. Piemonte: Bando per la concessione di contributi a fondo perduto per lo smaltimento di manufatti contenenti amianto che prevede un contributo fino all'80% delle spese ammissibili, con un massimo di 40.000 euro per beneficiario;
  1. Emilia-Romagna: Bando Amianto 2023 con cui la regione eroga contributi fino al 50% delle spese ammissibili, con un massimo di 150.000 euro per impresa;
  1. Sicilia: Contributi per la rimozione e smaltimento amianto tramite cui la Regione Siciliana offre fino al 70% delle spese sostenute, con un limite massimo di 5.000 euro per ogni intervento.

È importante sottolineare che questi bandi regionali hanno spesso una disponibilità limitata di fondi e seguono il criterio dell'ordine cronologico di presentazione delle domande.

Per quanto concerne le imprese nello specifico, invece, queste possono beneficiare di incentivi appositamente ideati per le attività di rimozione e bonifica dell’amianto a livello industriale. Alcuni dei più noti in Italia sono:

  1. Bando ISI INAIL: l'INAIL pubblica annualmente il Bando ISI, che prevede un asse di finanziamento dedicato ai progetti di bonifica da materiali contenenti amianto. Il contributo può arrivare fino al 65% delle spese ammissibili, con un massimo di 130.000 euro per azienda;
  1. Credito d'imposta per la bonifica ambientale: le imprese possono usufruire di un credito d'imposta del 50% per le spese di bonifica ambientale, inclusa la rimozione dell'amianto, sostenute fino al 31 dicembre 2024;
  1. Contributi regionali per le PMI: molte regioni hanno attivato bandi specifici per sostenere le piccole e medie imprese nella rimozione dell'amianto dalle loro strutture.

 

A chi rivolgersi per sfruttare i contributi smaltimento amianto


 

Come si può intuire, i contributi per lo smaltimento dell'amianto rappresentano un importante strumento per accelerare il processo di bonifica del territorio italiano. Tuttavia, per massimizzare l'efficacia di questi incentivi, è necessario un approccio più sistematico e coordinato tra i diversi livelli di governo.

La rimozione dell'amianto non è solo una questione di tutela ambientale, ma un investimento nella salute pubblica e nella sicurezza dei cittadini. Con il giusto mix di incentivi economici, semplificazione delle procedure e sensibilizzazione pubblica, sarà possibile affrontare in modo più efficace questa sfida cruciale per il futuro del nostro paese.

Per chi intende procedere alla rimozione dell'amianto, è fondamentale informarsi accuratamente sulle opportunità di finanziamento disponibili e affidarsi a professionisti qualificati come Soluzioni Amianto per garantire interventi sicuri ed efficaci. Per ulteriori informazioni sui servizi offerti basta cliccare qui.